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NOTE SEGRETE

Eroi, spie e banditi della musica italiana

“Il racconto di Michele Bovi è straordinariamente vivo e originale. La sensazione è che anche i più accaniti affaristi e manipolatori siano riusciti a mostrare il loro lato migliore: la passione per la musica”.

(Dalla prefazione di Maurizio Costanzo)

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Negli ultimi 80 anni la musica in Italia non è stata soltanto colonna sonora della trasformazione del costume ma spesso fondamentale veicolo di mutamenti sociali. Così l’arrivo del rock and roll, il diffondersi del beat, il successo dei cantautori hanno determinato svolte comportamentali nelle famiglie, nella scuola, nel lavoro. La musica ha interessato valori morali, commerciali, industriali in un processo che ha indotto l’affermazione di mode e tendenze costituite di colori e centimetri di capelli e gonne, ha stimolato strumenti di emancipazione e protesta politica, ha altresì alimentato la diffusione di sintomi ed effetti del disagio come alcol e stupefacenti. Tutto ciò ha innescato l’esigenza di sorvegliare i fenomeni e i loro mezzi di emanazione e sviluppo con l’attivazione mirata degli apparati di informazione e sicurezza. Così l’Intelligence ha fatto ingresso nel mondo delle canzoni, un settore in cui già convivevano realtà apparentemente estranee come l’industria delle armi e la criminalità organizzata. Note Segrete ci racconta, attraverso testimonianze e documenti esclusivi, una serie di queste sconcertanti connessioni. Scopriamo così che uno dei più feroci padrini di Cosa Nostra fu il benevolo e sagace consigliere di artisti e discografici nel periodo d’oro della canzone italiana e numerose altre storie che raggiungono i giorni nostri di inafferrabili malavitosi prossimi al mercato della musica per interessi economici, ma nondimeno per impulso sentimentale. Ci accorgiamo che a seguire le prime mosse di pionieri nostrani del rock come Celentano, Mina, Gaber, Jannacci c’era un militare ritenuto strategico nella campagna di liberazione italiana. Apprendiamo che il leggendario Piper Club oltre ad essere il locale più alla moda d’Italia, passerella dei vip, tana dei capelloni inglesi e americani, era anche un crocevia di spie. Così come ogni locale notturno dal dopoguerra è stato ritrovo di temibili banditi e assieme palestra di eroici, straordinari artisti: da Renato Carosone a Fred Buscaglione, da Bruno Martino a Fred Bongusto, da Sergio Endrigo a Lucio Battisti.

“Dall’incursione di Bovi esce uno Stato inquieto, preoccupato per l’esplosione del rock, con la sua forza giovane e contestatrice, potenzialmente eversiva”.

(Luigi Bolognini, La Repubblica)

“In questo avvincente libro l’autore racconta i retroscena inesplorati e misteriosi della musica italiana”.

(Giordano Casiraghi, L’Unità)

“Note Segrete si ascolta come un juke-box, ma si legge come un noir”.

(Nanni Delbecchi, Il Fatto Quotidiano)

“Come Bovi spiega molto bene Cosa Nostra in America sembrava prendersi cura dell’immagine della confraternita di immigrati, giocando molto sulla nostalgia incrementata in particolare attraverso la canzone, il repertorio italiano e soprattutto il partenopeo”.

(Nazareno Giusti, Avvenire)

“Un’infinità di trame che Bovi propone con una scrittura piana e veloce, documentatissima e brillante, corroborata da testimonianze e che si legge con facilità”.

(Raffaello Carabini, Affari Italiani)

“Sono stato il moderatore della presentazione milanese di Note Segrete: il libro di Michele Bovi sui servizi segreti che spiavano la musica degli anni sessanta e settanta è bellissimo”.

(Aldo Vitali, direttore di TV Sorrisi e Canzoni)

Graphofeel, 2017
Iacobelli editore, 2019
Pagine: 256
Illustrazioni: oltre 270 colore e b&n
ISBN: 978-88-6252-592-3